L’ISTINTO PREDATORIO

NON È LA RISPOSTA A TUTTO.

“Ha il predatorio alto” credo sia una delle frasi più usate, e abusate, per interpretare e giustificare comportamenti che spesso hanno invece davvero poco a che fare con i naturali comportamenti di caccia.
È indubbio che i cani, in forma variabile, abbiano un’istinto predatorio. Vocazione di razza, necessità, gioco, ci permettono di osservare nel quotidiano comportamenti e repertori parziali o completi di caccia, simulati o meno. 
Ma i comportamenti predatori sono anche utilizzati molto frequentemente come vere e proprie strategie adattive (coping). 

Ad occhi poco attenti o inesperti dunque, un cane che insegue per tutta la passeggiata insetti, o che cerca lucertole in ogni buco, tombino o muretto, o che in presenza di altri cani sparisce sotto un rovo a cercare leprotti, può sembrare magari fastidioso per la gestione, ma tutto sommato naturale e dovuto alla genetica. Invece, possono essere tutte espressioni di un disagio.

Le principali cause che portano un cane ad utilizzare comportamenti di caccia anche come strategia adattiva:

  • Difficoltà a gestire stimoli (soprattutto se in movimento)
  • Difficoltà a gestire libertà
  • Cattiva gestione del guinzaglio
  • Sensibilità ambientale
  • Sensibilità sociale

Potete dunque immaginare quali possano essere le conseguenze di un’interpretazione scorretta e del mancato intervento in aiuto del cane, soprattutto se determinati comportamenti riguardano non situazioni occasionali, ma il quotidiano.

Lo stesso si può dire per quelle situazioni in cui i cani rincorrono auto (LEGGI L’ARTICOLO) , bici, motorini e corridori. In questi casi, ancora una volta, non è tanto l’istinto predatorio alla base di tutto, ma il raggiungimento di un livello di stress e un picco emotivo tali che sfociano nella perdita di controllo e nello scarico su quello stimolo che, più di altri, anche per via della velocità, il cane non riesce a gestire.   
Comprendere queste situazioni non è sempre semplice: un cane può esibire comportamenti predatori fini a se stessi e poi ripeterli anche in contesti che fatica a reggere. Uno non esclude l’altro insomma.
Ma ci sono quadri chiari o che devono per lo meno far far venire il dubbio che ci si trovi in una situazione di disagio.
È sempre indicativo osservare la lucidità del cane: un cane poco lucido, che fatica ad ascoltare o a tornare, o esageratamente sovreccitato, molto probabilmente sarà in difficoltà per qualcosa non necessariamente collegato a ciò che sta facendo.
Banalmente parlando, se un cane va in fissa sulle lucertole, non sono queste ultime il problema principale, ma diventano una valvola di sfogo. 

Quindi, non preoccupatevi se il vostro cane mostra interesse per la caccia o esibisce diversi comportamenti della catena predatoria, ma state sempre attenti ad osservare quanto è presente e connesso a voi e cosa vi circonda.  
Questo vi aiuterà a comprendere se si sta davvero godendo in momento o ha bisogno del vostro supporto per affrontate l’ambiente in modo più sereno. 

Conosci. Ascolta. Comunica.
Francesca D’Onofrio

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